C’è qualcosa di più salutare di un alimento? Per rispondere a questa domanda bisogna considerare che non tutti gli alimenti sono salutari nello stesso modo per ogni persona. Il grano, il latte, la frutta secca, per citarne solo alcuni, possiedono componenti che possono causare allergia o intolleranza alimentare.
Problemi digestivi, dolori muscolari e perfino sintomi di maggiore gravità come anemia e depressione possono essere dovuti a un’intolleranza o a un’allergia alimentare. Infatti, proprio quello che ci appare come qualcosa di estremamente naturale, come un alimento, può essere altamente tossico per alcune persone.
Alcune componenti naturali degli alimenti, come il glutine (grano, avena) o il lattosio e la caseina (latte e derivati), non sono ben tollerati dal nostro apparato digerente. A volte ci fanno male perché il nostro organismo ha dei problemi a digerirli, mentre in altri casi il nostro corpo li considera degli allergeni scatenando una reazione difensiva. Ovviamente la miglior soluzione è evitarli, escludendo dalla nostra alimentazione gli alimenti che li contengono e sostituendoli con cibi dalle proprietà nutrizionali equivalenti, per evitare carenze.
Intolleranza al lattosio
L’intolleranza, come indica la parola stessa, si produce se il nostro organismo non tollera una determinata sostanza nutritiva. Questo, per esempio, è quello che succede con il lattosio, il tipo di zucchero presente in maggior quantità nel latte, a cui sono intolleranti circa 3 persone su 4.
Le persone intolleranti al lattosio non hanno attivo nel loro organismo l’enzima lattasi, necessario per poter rompere e quindi digerire il lattosio, ragion per cui, una volta arrivato all’intestino, questo zucchero viene fermentato dal microbiota intestinale producendo gas, gonfiore e diarrea.
Il lattosio si trova in quantità variabili in tutti i latticini (latte, yogurt, formaggi, panna), ma può essere presente anche in molti alimenti di produzione industriale come biscotti, salse, insaccati, salumi, cibi precotti, dolci, ecc. Perfino alcuni farmaci possono contenere lattosio. Per questo motivo la cosa migliore da fare per evitarlo è leggere bene le etichette nutrizionali dei prodotti che acquistiamo.
Come sostituire il latte
Se vogliamo eliminare il latte dalla nostra dieta, il calcio e la vitamina D sono le sostanze nutritive che dobbiamo integrare con un’alimentazione alternativa per evitare carenze.
Gli alimenti più ricchi di calcio sono quelli che apportano maggiori quantità di calcio, ma che hanno anche quantità uguali o inferiori di fosforo, per fortificare la calcificazione ossea. Tra questi troviamo le alghe (wakame, hiziki, kelp), il tofu, i fichi secchi, il latte di soia e il latte vegetale arricchito di calcio.
Per quanto riguarda la vitamina D, la fonte migliore è l’olio di pesce, ma possiamo trovare questa vitamina anche nei funghi, nelle uova e nel latte di soia.
Se soffri di qualche intolleranza o allergia alimentare e vai a mangiare fuori assicurati che quello che hai ordinato non ti provocherà problemi digestivi informando il cameriere delle tue necessità specifiche.
Celiachia e sensibilità al glutine
Il glutine è una proteina presente in alcuni cereali come il grano, l’avena o la segale. Le persone celiache (circa l’1% della popolazione) sono particolarmente sensibili a questa proteina, e, quando la ingeriscono, si scatena una reazione allergica intestinale che danneggia le mucose dell’intestino. Se questo danneggiamento si prolunga nel tempo le mucose possono deteriorarsi e provocare ulteriori problemi come difficoltà di assorbimento delle sostanze nutritive, intolleranza al lattosio, problemi alle ossa, dolori muscolari, anemia, infertilità, problemi dermatologici e perfino alterazioni emotive (depressione, ansia).
Ma oltre alla celiachia esiste anche quella che viene denominata sensibilità al glutine non celiaca. È un problema meno intenso della celiachia ma molto più frequente. I sintomi e le problematiche che sperimenta chi ne soffre sono minori, e di solito si limitano soprattutto a problemi cutanei, come la dermatite erpetiforme, e digestivi (gonfiore, diarrea, crampi).
Come cucinare se sei intollerante al glutine
In caso di sensibilità al glutine o di celiachia, è necessario eliminare il glutine dalla nostra alimentazione. In più è consigliabile seguire alcune precauzioni quando cuciniamo:
- Bisogna essere molto scrupolosi nella pulizia della cucina e degli utensili, per evitare che resti di alimenti con glutine possano contaminare il cibo preparato per una persona che soffre di celiachia o di intolleranza al glutine.
- Non si deve usare lo stesso olio per friggere alimenti con e senza glutine, così come è preferibile evitare di usare gli stessi recipienti e utensili.
Come sostituire i cereali che contengono glutine
Esiste una grande varietà di semi e di cereali senza glutine, sia integrali che raffinati (riso, mais, miglio, lino, chia, sesamo, quinoa, grano saraceno) perfetti per preparare un’infinità di ricette di piatti molto saporiti.
Oltre a cereali e semi senza glutine, chi soffre di intolleranza o celiachia può mangiare senza alcun problema alimenti che per loro sessa natura non contengono glutine, come carne, pesce, frutta, verdura, legumi, semi e latticini. In questo caso però, se si tratta di cibi processati è consigliabile leggere attentamente le etichette, per assicurarci che tra i suoi ingredienti non figurino glutine e derivati del grano o di altri cereali che lo contengono.
Pane, pasta e farine con glutine si possono sostituire con prodotti equivalenti elaborati con mais o cereali senza glutine. In questo caso però, per evitare contaminazioni, è importante trovarli con il marchio gluten free.
Altre allergie alimentari
Anche le uova, la frutta secca, i frutti di mare, il latte, alcuni tipi di pesci e di frutta contengono proteine che possono provocare allergie. In caso di soffrirne è necessario evitarli e fare attenzione all’etichetta dei prodotti, per assicurarci che non contengano allergeni né derivati di questi alimenti, come la caseina, l’alfa-lattoalbumina, la beta-lattoglobulina, l’ovoalbumina, l’ovomucoide, le tropomiosine, ecc.
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