Probiotici per la rinite allergica

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Starnuti frequenti, naso tappato, occhi arrossati: sarà un raffreddore virale o una rinite allergica?

Per capire bene di cosa si tratta ci affidiamo a due indicatori: la durata dei sintomi e la relazione fra comparsa dei sintomi ed esposizione a potenziali allergeni (pollini, peli di animali, polveri).

Come riconoscere una rinite allergica o un raffreddore virale?

La durata e la frequenza sono fondamentali, se gli episodi avvengono più di una volta l’anno, dobbiamo chiederci se abbiano un collegamento con le stagioni o se si ripresentano in condizioni particolari (ambienti polverosi o con animali).

La rinite allergica può essere individuata in modo facile quando compare stagionalmente e in corrispondenza della presenza di pollini o, più in generale, se i sintomi iniziano in concomitanza con l’esposizione a uno stimolo specifico quale prurito oculare o congiuntivite.

La rinite allergica si protrae anche per più giorni senza febbre, mentre in caso di virus abbiamo un esordio acuto, una durata di circa una settimana ed eventualmente la presenza di febbre.

Oltre al prurito oculare o congiuntivite i sintomi più frequenti sono: starnuti frequenti, secrezioni nasali abbondanti, naso chiuso, prurito nasale, congestione, mal di testa, difficoltà a dormire.

Studiare sé stessi e osservare in un primo momento durata e frequenza dei sintomi, sono comunque i primi passi per ipotizzare un caso di rinite allergica.

L’importanza dei probiotici inizia dal sostentamento del sistema immunitario, sappiamo infatti, che una flora batterica sana è capace di aumentare la risposta immunitaria verso aggressioni di microrganismi, allergie e malattie di vario tipo non solo intestinali.

Diversi studi sull’uomo hanno valutato l’efficacia dei probiotici sulla rinite allergica

La rinite allergica  è una malattia abbastanza comune che interessa tra il 10% e il 30% della popolazione di entrambi i sessi. Il processo si innesca all’esposizione di individuo ad un allergene che provoca una reazione avversa manifestata sotto forma di pruriti, starnuti e congestione nasale.

I ceppi batterici più studiati sono i Lactobacillus (Paracasei in particolare)  e Bifidobacterium , che si sono dimostrati essere validi alleati nel migliorare la sintomatologia associata alla rinite allergica.

Considerata l’importanza della microflora intestinale per un corretto sviluppo del sistema immunitario e la capacità di alcuni batteri di modulare la risposta immunitaria in senso antinfiammatorio, sono stati condotti alcuni studi clinici sull’efficacia dei probiotici sia nella prevenzione che nel trattamento delle allergie.

I risultati pubblicati su Clinical and Experimental Allergy, dai ricercatori dell’Institute of Food Research di Norwich (UK) guidati dall`immunologo Claudio Nicoletti,  evidenziano come livelli di anticorpi IgG, che  hanno un ruolo protettivo contro le reazioni allergiche, erano più elevati nei soggetti che avevano assunto il probiotico.

Nel contempo, si è individuata anche una riduzione delle Immunoglubuline E, responsabili diversamente, dell’acuirsi dei sintomi.

I Probiotici per la rinite allergica vanno assunti per una durata non inferiore alle 6-8 settimane

Attenzione alla durata del trattamento!

Degli studi presi in esami, la durata della somministrazione di probiotici variava, da uno studio all’altro, da 4 settimane a 12 mesi.

La durata media di trattamento, che dipende dalla salute dell’intestino della persona, comunque non è mai inferiore alle 6-8 settimane.

Nel trattamento della rinite allergica, l’uso dei probiotici sembra essere associato a una riduzione della sintomatologia, sebbene ulteriori studi dovranno confermare e  chiarire i meccanismi di azione.

Rinite allergica da acaro? Come ridurre l’esposizione agli acari della polvere dentro casa?

Se la rinite allergica è dovuta agli acari della polvere spesso è accompagnata da dermatite atopica. Solitamente l’esposizione maggiore alla polvere di casa si ha in camera da letto, quindi i soggetti con questa allergia devono prestare attenzione all’igiene ambientale.

Per provare a ridurre l’esposizione bisogna:

  •         Rivestire materassi e cuscini con tessuto anti-acaro
  •         Eliminare dalle stanze, in particolare dalla camera da letto, gli oggetti che trattengono polvere come tappeti, moquette, tende, carta da parati di stoffa, soprammobili e peluche
  •         Per le pulizie di casa utilizzare aspirapolvere con filtro ad alta efficienza
  •         Lavare la biancheria del letto a 60°C (gli acari non sopravvivono a temperature superiori a 55°C)
  •         Tenere sotto controllo l’umidità, arieggiando quotidianamente la stanza da letto o utilizzando umidificatori/condizionatori.

Quando nell’ambiente domestico è presente un cane o un gatto, la quantità di acari della polvere aumenta notevolmente, proprio perché l’acaro trova maggior quantità di tessuti organici dei quali potersi nutrire. Quindi, per i soggetti con allergia agli acari della polvere, la scelta di prendere in casa un animale domestico va attentamente valutata insieme all’allergologo di fiducia.

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